Da Lory
 
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Il rustico si trova in località Ponte a Gaio a circa 700 mt slm nel cuore dell'oasi naturale “Orrido di Botri “ che è un'imponente gola calcarea con ripide pareti scavate dal rio Pelago , questo canyon si inserisce in un bellissimo paesaggio appenninico caratterizzato da ambienti rupestri e stupendi boschi in prevalenza faggi e castagni il tutto dominato dalle cime dei monti Rondinaio e Tre Potenze che sfiorano i 2000 mt di altezza.
Per accedervi : le visite partono da Ponte a Gaio, dove si trova il CFS e la biglietteria aperti dal 1 Giugno al 30 Settembre e nel mese di Ottobre tutti i week-end , per info al riguardo tel 0583800020.
I restanti mesi dell'anno, per la tutela dell'ambiente naturale (es: nidificazione aquila reale) e per l'incolumità degli escursionisti non è possibile risalire il canyon ma potrete praticare trekking usufruendo dei numerosi sentieri CAI . Nella zona è possibile svolgere le attività di torrentismo, speleologia, alpinismo e mountain-bike ecc. anche grazie all'Apians, per maggiori info al riguardo www.apians.com.
I paesi di Tereglio (in località Villa a Tereglio troviamo un centro ippico, per info www.centroippicomarica.it) e di Montefegatesi si trovano a pochi km di distanza e sono forniti di molti servizi fra i quali: alimentari, macelleria, bar, ufficio postale, ambulatorio medico ecc.
Per corretezza dobbiamo avvisare che in questa zona il cellulare non ha campo, in caso di emergenza oppure per essere reperibili, potrete usufruire del telefono fisso della casa adiacente, inoltre (a 200 mt dal rustico) c'è un telefono pubblico all'interno del bar-ristorante IL NIDO DELL'AQUILA (per info www.ilnidodell-aquila.com)


Dalla riserva naturale Orrido di Botri si possono raggiungere le seguenti località:

MONTEFEGATESI
(15 MIN IN AUTOMOBILE)

Situato a 842 metri sul livello del mare, risulta essere la frazione più alta dell’intero Comune. Dista sedici chilometri da Bagni di Lucca è raggiungibile da due strade: la prima partendo dai paesi della Controneria, sulla sinistra del diruto Oratorio di San Rocco, a circa 8 chilometri dal capoluogo; la secolonda partendo da Ponte a Serraglio, passando quindi, Granaiola, Pieve di Monti di Villa, Monti di Villa e da qui dirigersi verso la Chiesetta di Sant’Anna (conosciuta un tempo come Eremitorio di Foce Colonia). Alla vista Montefegatesi ci appare adagiata su uno sperone roccioso. Il suo nome sembra derivi dal colore fegato delle argille scistose presenti in gran quantità sul territorio, altri sostengono da Monte che si erge sul torrente Fegana modificando il toponimo Montefagatesi in Montefeganese.

La storia di Montefegatesi
Il nome di Montefegatesi ricorre per la prima volta in una pergamena dell’Archivio arcivescovile dell’anno 983 ed ancora in un’altra dell’anno 991: in quest’ultima il vescovo di Lucca Teudegrimo infeuda di alcuni beni posti in Montefegatesi il Visconte Fraolmo dei nobili Corvaresi di Versilia. Nel 1245 l’Imperatore Federico II concedeva Montefegatesi ai Lucchesi in compenso per la loro fedeltà e di nuovo la concessione venne rinnovata nel 1248: gli abitanti del paese avevano gli stessi diritti dei cittadini lucchesi e tutti i vantaggi che potevano derivare da tale concessione. L’importanza strategica di Montefegatesi era fondamentale quale sentinella avanzata della Repubblica sul confine con Modena. Nel 1449 Montefegatesi ottenne dalla Repubblica la concessione di separarsi dalla Vicaria Val di Lima e di essere esente da gabelle ed imposte: solo per l’amministrazione della giustizia gli abitanti di questo borgo dovevano riferirsi alla Vicaria di Coreglia. I privilegi concessi agli abitanti di Montefegatesi trovavano ragione nella posizione geografica del paese: indispensabile avamposto in eventuali guerre contro il Ducato di Modena o contro il Granducato di Toscana. Nel 1539 Montefegatesi fu riunito alla Vicaria della Val di Lima pur mantenendo intatte le concessioni e le autonomie di cui godeva. Nel 1613 durante la guerra fra Lucca e Modena il paese fu sottoposto ad incendi e razzie da parte delle soldatesche estensi. Il paese si resse con propri Statuti fino alla soppressione della Vicaria che avvenne nell’anno 1802. Conserviamo due registri di Statuti, il primo risalente al secolo XVI ed il secolondo dell’anno 1740. La chiesa parrocchiale è dedicata a San Frediano Vescovo e la sua origine risale al XIII secolo Molti sono stati i rifacimenti il più consistente dei quali risalente al 1771, che vide l’ampliamento della chiesa alle dimensioni attuali. L’organo al suo interno ha incisa la data a penna 1798. Sotto la loggia della sacrestia è stata allestita una piccola e deliziosa galleria di reperti archeologici. L’originalità e la particolarità di Montefegatesi si ritrova nella corrente del libero pensiero, un movimento di origine massonica che si diffuse in molte famiglie tramite gli emigranti. Il Libero Pensatore viene conosciuto solo in occasione del suo funerale che si svolge in forma strettamente laica senza la celebrazione dei riti funebri, ma bensì con l’accompagnamento al cimitero con la bara coperta dalla bandiera dell’Associazione del libero pensiero. Montefegatesi ha inoltre dedicato un monumento a Dante Alighieri posto alla sommità del paese. Fu eretto nel 1908 con il denaro raccolto fra gli emigranti di Montefegatesi in America. Il busto è opera dello scultore lucchese F. Petroni. Dal luogo ove è posta la scultura è possibile ammirare un bellissimo panorama con i monti del Rondinaio, delle Tre Potenze, il Mosca, il Pratofiorito e il Coronato. Altra caratteristica del paese di Montefegatesi è che fra gli abitanti, specialmente i più anziani, vi è una non comune conoscenza della letteratura classica legata ai testi di Omero, Virgilio, Dante, Ariosto praticata e acquisita durante le veglie invernali. Retaggio di queste letture sono i nomi di battesimo di molti abitanti: Anchise, Aiace, Creso, Egeo, ecc. Monumenti a Garibaldi e Vittorio Emanuele.



TEREGLIO

Antico castello medievale arroccato lungo un colle della Val Fegana, utilizzato in passato per il commercio con l'Emilia Romagna. Da visitare: l'intero borgo – castello Borio- Palazzo di posta a campo Buriano – chiesa di S.Maria Assunta.

 

 

 

VITIANA

Da visitare: l'intero borgo – Chiesa di S. Silvestro

 

 

 

LUCIGNANA

Da visitare: l'intero borgo- il Romitorio di S.Ansano- Chiesa di S. Stefano
possiamo raggiungere questi paesi in 10 min in auto

Da visitare facendo trekking percorrendo i sentieri CAI:

LAGO SANTO
MONTE RONDINAIO (4ORE)
FOCE A GIOVO (3ORE)
FONTANA A TROGHI (2ORE)

 

 

 

 

 



La Garfagnana è una regione della provincia di Lucca compresa tra le Alpi Apuane e l'Appennino Tosco emiliano. Confinante con la Lunigiana, è attraversata dal fiume Serchio ed è ricca di boschi. Il centro principale è Castelnuovo di Garfagnana. Altri centri importanti sono Careggine, Camporgiano, Castiglione di Garfagnana, Gallicano, Minucciano, Piazza al Serchio, Pieve Fosciana, Villa Collemandina.
Storicamente fece parte della "Provincia Carfaniane" anche la media valle del Serchio fino al torrente Lima sul lato appenninico e fino al torrente Celetra sul lato apuano. La Garfagnana offre un'ampia varietà di paesaggi, a partire dal territorio montano, impervio e incontaminato, fino alla dolce collina delle sue terre più meridionali.

VAGLI

Comune di Vagli Sotto si estende su un’area di circa 40 Kmq, ai piedi delle cime Apuane della Tambura, del Sumbra e del Roccandagia. E' caratterizzato dalla presenza di un grande lago artificiale da visitare il paese di VAGLI nel quale confluiscono le acque del fiume Edron, affluente del Serchio. Il lago artificiale di Vagli è il più grande della Toscana, è molto conosciuto in quanto racchiude nelle sue profondità il "Paese Fantasma" di Fabbriche di Careggine.
Del Comune fanno parte le frazioni di Vagli Sotto, Vagli Sopra e Roggio che offrono ai visitatori la possibilità di escursioni con panorami mozzafiato e spettacoli naturali come rossi tramonti e fantastiche albe.
Molte sono le attrazioni rivolte ai turisti amanti della natura, delle camminate e degli splendidi panorami: i monti Tambura, Sumbra e Roccandagia, l'Oasi naturale LIPU di Campocatino, le cave di marmo, il vecchio paese di Vagli Sotto con le sue tipiche case in pietra, la splendida chiesa romanica di S. Agostino (sec. XI) ed il fantastico lago che racchiude il celeberrimo "Paese Sommerso di Fabbriche".

FORNOVOLASCO

Il paese, sviluppato in una stretta valle all'incrocio di due torrenti, è collocato alla base meridionale della Pania della Croce (detta anche dell'omo morto), che lo sovrasta; il paesaggio è arricchito da una grande apertura circolare nel monte soprastante, come un arco di ponte maestrevolmente curvato, alto circa 25 metri, con una corda di 34 metri: esso prende il nome di monte Forato (o Pania Forata). Le acque che dividono il paese in 3 settori sono quelle limpidissime della turrite di Petrosciana, su cui si innesta il fosso dei Santi. Nelle vicinanze del paese si trovano pregiati marmi bianchi ordinari e colorati, e miniere di altri metalli, mentre all'interno della Pania è presente una vena di diaspro rosso, simile all'orientale per la lucidezza e la vivacità del colore. Il paese è inoltre circondato da molti boschi e prati, con poche zone coltivate e bellissime selve ricche di castagni.
Bellissimo e vario il paesaggio circostante visitando questa zona si può estendere l'escursione all'EREMO DI CALOMINI e alla maestosa Grotta del Vento: 4570 metri di sviluppo per un dislivello di 145 metri.

GROTTA DEL VENTO

La grotta del vento è situata nella catena montuosa delle Alpi Apuane, sotto il monte Pania nel comune di Vergemoli, in provincia di Lucca (Toscana)

Caratteristiche
È una tra le più importanti grotte turistiche d'Europa. Ha tre percorsi turistici per la durata di 1, 2, o 3 ore e due itinerari avventura. L'itinerario di un'ora percorre gallerie caratterizzate dalla grande abbondanza di concrezioni tutte "vive" e di diversi colori. L' itinerario da due ore comprende il precedente percorso e prosegue scendendo di 75 metri fino a raggiungere la parte più profonda della grotta che è percorsa da un piccolo torrente sotterraneo. L'itinerario da tre ore comprende i primi due percorsi prevede la risalita di un pozzo perfettamente verticale alto circa 80 metri. I tre percorsi turistici sono attrezzati con sentieri in cemento, corrimano e impianto elettrico. I due percorsi avventura, molto entusiasmanti ma adatti solo a chi non soffre di vertigini, percorrono un grande pozzo attrezzato solo con scale a pioli e corde per la sicura, il ritorno avviene tramite un'avvincente calata nel vuoto. La Grotta ha un dislivello complessivo è di circa 120 metri ed è lunga circa 4500. L'unico ingresso conosciuto è a 640 m sul livello del mare, ma sicuramente ne esistono altri attorno ai 1400 m altrimenti non esisterebbe il forte vento che la caratterizza. Il vento è dovuto alla differenza di temperatura tra interno ed esterno. La temperatura interna è costante tutto l'anno ed è di 10,7 gradi centigradi. In estate la temperatura interna risulta essere più bassa di quella esterna, di conseguenza l'aria interna essendo più densa quindi più pesante di quella esterna tende a scendere e ad uscire dall'ingresso inferiore. In inverno succede esattamente il contrario. All'ingresso turistico è stata registrata una velocità del vento superiore ai 40 km/h.

Stalattiti calcaree
A causa del forte vento freddo l'ubicazione dell'ingresso era nota agli abitanti di Fornovolasco fin dal 1800. In quel periodo venne costruita una piccola capanna proprio sul piccolo "foro soffiante" per sfruttare il vento come come frigorifero naturale. Dalle informazioni che si hanno pare che la prima persona ad entrare all'interno della Grotta, agli inizi del 1900, sia stata una bambina di quattro anni conosciuta col nomignolo di Betta che, per gioco s'insinuò in questo piccolo"foro soffiante". Il passaggio era troppo piccolo per un adulto e la bambina percorse solo 10 metri e tornata all'esterno raccontò ai giovani che la convinsero ad entrare che la galleria continuava. La curiosità spinse questi giovani ad allargare l'ingresso e ad esplorare i primi 30 metri. In quel punto dove finalmente il soffitto si alzava e la progressione diventava più semplice fu la paura per l'ignoto che li spinse a tornare all'esterno. Le prime spedizioni scientifiche, condotte da speleologi, iniziarono nel 1929 con una esplorazione del Gruppo Speleologico Fiorentino. Scoprirono i primi 60 metri di galleria, si arrestarono davanti ad un sifone, una galleria a forma di U riempita d'acqua. Loro pensarono di aver raggiunto il fondo della grotta e che terminasse con un lago. Solo nel 1961 gli speleologi del Gruppo Speleologico Bolognese arrivando in un periodo di forte siccità riuscirono superare il sifone e a esplorare i primi 600 metri di gallerie. Da allora si sono susseguite varie esplorazioni che hanno portato lo sviluppo complessivo a circa 4500 metri.

Reperti fossili
All'interno di essa sono stati scoperti vari reperti fossili: delle ossa di alcuni esemplari di orso delle caverne e il fossile di un piccolo roditore preistorico, probabilmente caduto in un anfratto, dato che all'interno della grotta le forme di vita sono molto scarse.

PARCO NAZIONALE APPENNINO TOSCO-EMILIANO
Superficie: 26.000 ettari

E' l’ultimo nato tra i parchi nazionali italiani. Per tre quarti in Emilia Romagna e per un quarto in Toscana, il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano raccoglie in un’unica grande area protetta il Parco Regionale del Gigante, parte del Parco Regionale dell’Alta Val Parma e Cedra, in Emilia-Romagna, e aree della Lunigiana e della Garfagnana che vantano alcune fra le cime più alte della dorsale appenninica settentrionale. Ricco di foreste, alle faggete si alternano nuclei spontanei di abete bianco e conifere.

Da visitare San Romano in Garfagnana in località Pra di Lago il parco avventura “La SELVA DEL BUFFARDELLO” per informazione www.selvadelbuffardello.it

Parco dell'Orecchiella

Tra le rocce delle Alpi Apuane e le faggete dell'Appennino Toscano, in Garfagnana, è situata una vasta area protetta che prende il nome di Parco dell'Orecchiella. Il paesaggio è quello di un ampio altopiano dominato dal massiccio calcareo della Pania di Corfino, un territorio di oltre 5000 ettari che si estende dai 600 mt ai 2045 mt s.l.m., dove la natura regna incontrastata, ma dove esistono anche strutture di accoglienza e di didattica per i numerosi visitatori. Il Centro Visitatori del Corpo Forestale dello Stato, strutturato su tre piani, è un punto di riferimento essenziale per il Parco (al cui interno è presente anche l'Orto Botanico). Nel Centro è attivo un ufficio tecnico, una foresteria, una biblioteca e un laboratorio di ricerca, la sala Convegni-Proiezioni e il Museo Naturalistico. Quest'ultimo è stato progettato al fine di sviluppare unità didattiche interattive con il pubblico rivolte sia alle scolaresche che a tutti i visitatori. Al suo interno sono affrontate tematiche ambientali, riprodotti gli ambienti tipici, ricostruiti tutti gli aspetti dell'ambiente naturale dell'Orecchiella: le faggete, le praterie d'alta quota, le pareti rocciose e i pascoli

Orto Botanico "Pania di Corfino"

Sorto nel 1984 per iniziativa della Comunità Montana della Garfagnana, l'Orto Botanico "Pania di Corfino" ospita le specie vegetali più significative del Parco dell'Orecchiella. L'Orto si trova in un'ampia radura della faggeta, sul versante meridionale della Pania di Corfino, a 1370 metri di altitudine nel Parco Naturale dell'Orecchiella.
Fra le specie coltivate e raccolte sono presenti piante rare e in via di estinzione, e la flora spontanea dell'Appennino lucchese usata nella tradizionale medicina popolare e nell'alimentazione delle popolazioni dell'Alta Garfagnana.
La visita all'Orto Botanico consente non solo l'osservazione delle numerose specie vegetali presenti ma ha anche il significato di una breve escursione naturalistica, attraverso la ricostruzione degli ambienti naturali dell'Alto Appennino Lucchese quali le brughiere, le rupi, i macereti, e le torbiere, i pascoli ed i boschi.


Tutta la Toscana è ricca di sorgenti sulfuree di origine vulcanica come Bagni di Lucca. I Romani furono i primi a sfruttare queste fonti termali in modo che i veterani dell'esercito, ritiratisi in città come Siena o Firenze potessero ritemprarsi. Il massimo splendore di questo comune si ebbe nel XIX secolo quando le terme di Bagni di Lucca vennero frequentate da personalità di tutta Europa.

Nel passato venne definita "Terra di principi e di poeti" in quanto le ville nobili come Villa Ada, Villa Fiori, Villa Reale e i colori indescrivibili dei parchi circostanti furono la dimora di intellettuali come Shelley, Byron e Lamartine ed anche di nobili come i Duchi di Borbone, la principessa Elisa Buonaparte e i Granduchi di Toscana. Le personalità dell'epoca erano attratte non solo dalla bellezza dei luoghi o dalle cure termali, ma anche dalla presenza del Casinò, una delle prime sale da gioco ad essere autorizzate in Europa nel 1837.

Il Casinò di Bagni di Lucca venne chiuso, contestualmente a tutti i Casinò sul territorio italiano nel 1953 con una legge dello Stato. L'8 Agosto 2009 il Casinò di Bagni di Lucca è stato riaperto; la gestione del gioco, delle scommesse ed i tavoli sono automatizzati, ovvero senza Croupier.

LE TERME
www.termebagnidilucca.it

Le acque ipertermali di Bagni di Lucca sgorgano ad una temperatura di 45 °C ed hanno un effetto antinfiammatorio e miorilassante. È presente una piscina termale, le cui acque sgorgano dalla sorgente del Doccione a 54 °C e un centro benessere che offre la possibilità di seguire vari trattamenti tra cui fanghi, massaggi, servizi viso/corpo e antietà.

All'interno dello stabilimento termale vengono inoltre eseguite varie cure termali (aerosol, ventilazione polmonare, kinesiterapia respiratoria, docce nasali) e trattamenti antistress grazie ai vapori naturali che si generano nelle grotte.


Sono presenti inoltre un ristorante e un albergo per passare un piacevole soggiorno all'insegna del relax e del benessere.

Orario di Apertura:
Dal lunedì alla domenica (domenica su prenotazione) - Dalle 7.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00
Il pomeriggio è aperto solo nel periodo estivo, durante le festività e i ponti.



Monumenti

Villa Ada
Monumento ai Caduti
Regio Casinò, primo casinò d'Italia, costruito nel 1838-39. RIAPERTO 8 AGOSTO 2009
Villa Fiori
Ponte delle Catene, commissionato da Carlo Ludovico all'Architetto Lorenzo Nottolini nel 1840, finito nel 1860.
Palazzo Buonvisi
Teatro Accademico, realizzato nel 1790 e restaurato nel 1986.
Palazzo del Circolo dei Forestieri, ricostruito nell'attuale forma nel 1923-24. Circolo riservato hai frequentatori dei Bagni di Lucca, fino dal 1912 sede di un casinò freguentato durante il periodo fascista da Edda Ciano e da alti gerarchi. Chiuso al gioco nel 1953, oggi sede di un prestigioso ristorante e di associazioni.
Villa Reale, voluta come reggia estiva da Elisa Baciocchi, principessa di Lucca-Piombino, fu costruita tra il 1811 e il 1812, incorporando una precedente villa dei conti Orsetti; passata di proprietà ai Borboni, duchi di Lucca, fu usata come reggia estiva dal 1817 al 1847, fino alla vendita ai marchesi Maurigi
Cappella Demidoff
Chiesa anglicana
, realizzata nel 1800 su iniziativa dei coniugi Stisted
Chiesina degli Alpini
Chiesa del Santissimo Crocifisso
(Ponte a Serraglio)

 


Lucca è una delle principali città d'arte d'Italia, celebre anche al di fuori dei confini nazionali soprattutto per la sua intatta cinta muraria del XV-XVII secolo, che descrive un perimetro di 4.450 m circa intorno al nucleo storico della città e ne fa uno dei 4 capoluoghi di provincia Italiani ad avere una cerchia muraria intatta, assieme a Ferrara, Grosseto, Bergamo; la stessa cerchia, trasformata già a partire dalla seconda metà dell'Ottocento in piacevole passeggiata pedonale, risulta a tutt'oggi come una delle meglio conservate in Europa, in quanto mai utilizzata nei secoli passati a scopo difensivo.
Di conseguenza anche il centro storico monumentale della città è rimasto pressoché intatto nel suo aspetto originario, potendo dunque annoverare svariate architetture di pregio, come le numerosissime chiese medievali di notevole ricchezza architettonica (Lucca è stata addirittura soprannominata la "città dalle 100 chiese", proprio per la presenza di numerose chiese nel suo nucleo storico, consacrate e non, presenti in passato ed ora in città), torri e campanili, e monumentali palazzi rinascimentali di pregevole linearità stilistica.
La città vanta anche suggestivi spazi urbani: il più celebre è sicuramente quello di piazza dell'Anfiteatro, nato sulle rovine dell'antico anfiteatro romano ad opera dell'architetto Lorenzo Nottolini ed unico nel suo genere architettonico.
Arteria principale della città storica è la stretta e medievale via Fillungo, che riunisce i maggiori esercizi commerciali della città.
Altre piazze suggestive sono poi piazza San Michele, fulcro storico della città e piazza San Martino, fulcro religioso dove sorge il celebre Duomo di San Martino.

 

 

Ristoranti rifugi etc consigliati

Trattoria “LA CREPA” località TEREGLIO TEL.0583/762113

Trattoria “DA MICHELE” località TEREGLIO

Rifugio - Bar -Trattoria CASENTINI www.rifugiocasentini.it

Rifugio FONTANA A TROGHI

Rifugio Alpino Vittoria località Lago Santo Pievepelago (Modena) tel. 0536/71509

 

Le attività da svolgere in località BAGNI DI LUCCA (circa ½ ora IN AUTOMOBILE)

Terme di Bagni di Lucca www.termebagnidilucca.it tel. 0583/87221

Piscina comunale via Terra Rossa tel.0583/87466

Tennis club viale Roma 53 tel. 0583/805531

Teatro comunale accademico via Umberto I

Casinò di Bagni di Lucca aperto dal martedi alla domenica dalle ore 18 alle 3

Numeri utili

Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Lucca
tel. 0583-955525/26 - fax 0583-953775
Centro accoglienza del Corpo Forestale di Ponte a Gaio
tel/fax 0583-800020
Comunità Montana Media Valle del Serchio Borgo a Mozzano, Lucca
tel. 0583-88346
Comune di Bagni di Lucca
tel. 0583-809911
Comando Stazione Forestale Bagni di Lucca
tel. 0583-87651


info e prenotazioni
Lorella 339 1503974
info@dalory.it


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